sabato 7 luglio 2012

TERRA CRUDA



Valdadra, 2003
scultura in terra cruda e specchio




"Gli antichi costruirono Valdadra sulle rive di un lago con case tutte verande una sopra l'altra 
e vie alte che affacciano sull'acqua i parapetti a balaustra. Così il viaggiatore vede arrivando 
due città: una dritta sopra il lago e una riflessa capovolta. Non esiste o avviene cosa 
nell'una Valdadra che l'altra Valdadra non ripeta, perchè la città fu costruita in modo 
che ogni suo punto fosse riflesso dal suo specchio, e la Valdadra giù nell'acqua contiene non 
solo tutte le scalanature e gli sbalzi delle facciate che s'elevano sopra il lago ma anche l'interno 
delle stanze con i soffitti e i pavimenti, la prospettiva dei corridoi, gli specchi degli armadi. 
Gli abitanti di Valdadra sanno che tutti i loro atti sono insieme quell'atto e la sua immagine 
speculare, cui appartiene a speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta 
di abbandonarsi per un solo istante al caso a all'oblio. Anche quando gli amanti dànno volta 
ai corpi nudi pelle contro pelle cercando come mettersi per prendere l'uno dall'altro più piacere, 
anche quando gli assassini spingono il coltello nelle vene nere del collo e più sangue grumoso 
trabocca più affondano la lama che scivola tra i tendini, non è tanto il loro accoppiarsi o trucidarsi 
che importa quanto l'accoppiarsi o trucidarsi delle loro immagini limpide e fredde nello specchio.
Lo specchio ora accresce il valore alle cose, ora lo nega. Non tutto quel che sembra valere sopra 
lo specchio resiste se specchiato. Le due città gemelle non sono uguali, perchè nulla di ciò che 
esiste o avviene a Valdadra è simmetrico: a ogni viso e gesto rispondono dallo specchio un viso 
o gesto inverso punto per punto. Le due Valdadre vivono l'una per l'altra, guardandosi 
negli occhi di continuo, ma non si amano".

Le città e gli occhi ( da Le città invisibili, Italo Calvino)

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